(sottotitolo la montagna di merda)
Prendiamo il testo X e ipotizziamo che sia il capolavoro della letteratura mondiale
prendiamo un numero molto grande di scrittori, scelti a caso tra le scimmie fisicamente in grado di battere a macchina e mettiamoli davanti una tastiera.
Ci troveremmo quindi a scartabellare miliardi di pagine senza senso prima di trovare qualcosa anche di vagamente sensato. Questo è il motivo per cui le case editrici non commissionano libri alle scimmie.
prendiamo un numero molto grande di scrittori, scelti a caso tra le scimmie fisicamente in grado di battere a macchina e mettiamoli davanti una tastiera.
Scriveranno un testo migliore del testo X?
Coi dati a disposizione ovviamente non possiamo rispondere, certo è plausibile che con un numero molto grande di scrittori possa venir fuori un capolavoro della letteratura mondiale, se il numero tendesse all'infinito anche battendo a caso sulla tastiera la possibilità esisterebbe.
Tuttavia avremmo una quantità spaventosa di testi da leggere per capire se è stato prodotto un testo migliore di X, e in mezzo a tutto questo c'è solo la possibilità che sia stato prodotto un capolavoro.
Tuttavia avremmo una quantità spaventosa di testi da leggere per capire se è stato prodotto un testo migliore di X, e in mezzo a tutto questo c'è solo la possibilità che sia stato prodotto un capolavoro.
Oddio almeno non sempre.
Lo stesso principio vale anche per la scienza, dove il fatto che vengano proposte teorie, invenzioni, terapie mediche, eccetera, per il solo fatto di esistere non confutano automaticamente quello che già sappiamo e che ha dimostrato di funzionare o spiegare un determinato fenomeno.
Eclatante fu il caso dei neutrini più veloci della luce, dovuto a un banale errore di misurazione: circolò la notizia che la cosa violava uno dei postulati della relatività di Einstein, e la comunità scientifica apprese la notizia con riserva di verificarla (come accade sempre), ma il mondo titolò "Einstein ha sbagliato" (non sto qui a spiegare perché questa cosa sia impossibile perché credo di non riuscire a renderla semplice a parole).
Ma perché chiunque si è sentito competente e si è precipitato a dare del cretino a Einstein?
Chi si è preoccupato effettivamente di sapere ciò che Einstein ha provato?
Un ministro della repubblica italiana si è addirittura vantato della ricerca italiana millantando un prodigioso tunnel Ginevra Gran Sasso. Ma sto divagando, scusate.
Attualmente una nota trasmissione televisiva si sta rendendo - a mio modo di vedere - ridicola sostenendo le cure "alternative" a prescindere, l'importante è essere contro la scienza ortodossa.
Il caso Stamina ha incollato milioni di telespettatori alla tv, eppure si è dimostrato privo di validità scientifica articolo di Nature.
Ora invece si parla di inefficacia di cure per il cancro come chemio e radioterapie, in favore della dieta vegana.
Il punto è: perché la gente ci crede?
Per un mero problema economico la competenza costa più della incompetenza: per affermare che basta la rucola per curare il cancro non serve alcun titolo, alcuno studio, basta dirlo. Per confutarlo serve un medico, o meglio, uno specialista: un oncologo.
Un medico specialista invece parla un linguaggio difficile da capire, per chi non ha le basi, e ha bisogno quindi di essere affiancato da un divulgatore per essere capito.
Per confutare una panzana detta da 1 servono 2 persone, se poi chi afferma che la rucola cura il cancro continua a sostenere la sua linea di pensiero, negando la competenza altrui, servono altri specialisti per confermare la cosa... e così all'infinito.
Confutare una scemata e rendere la cosa semplice da capire richede un'altissima competenza, affermarla invece no, perché basta portare un caso che sembri provarla.
La logica alla base di questo articolo si basa sul "post hoc ergo propter hoc" (dopo di questo quindi a causa di questo). Per meglio spiegare: l'affermazione
"mio cugino mangiando rucola tutti i giorni, è guarito dal cancro, la rucola cura il cancro"
ha la stessa validità di
"coloro un palla di giallo e la lascio, la palla cade, la vernice gialla fa cadere le palle".
In questo pezzo non si è parlato di statistica, fisica, medicina ma di comunicazione, anche se mi rendo conto che molti non arriveranno a leggere questa frase.
Vorrei semplicemente dirvi: documentatevi un minimo prima di condividere(anche questo articolo), altrimenti siete scimmie che battono su una tastiera.